Il biologico

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I consumatori che scelgono prodotti più naturali e sicuri sono in continua crescita: ecco perchè il futuro è destinato ad essere sempre più segnato da questo particolare comparto che garantisce qualità, gusto e rispetto per l’ambiente. Ne è una prova il fatto che oggi i cibi biologici sono presenti nel 97% dei supermercati e ipermercati italiani, molto di più rispetto alla metà degli anni ’9o, quando non superava nemmeno il 10%. I settori dove più grande è la presenza di questi prodotti sono carne e derivati, uova, latte e derivati, frutta e verdura, il cui futuro sarà sempre più biologico.

Sono cinque le regole della coltivazione del “buon biologico”. Vengono selezionati solo terreni puri, lontani da qualsiasi fonte di inquinamento, dove si impiegano solo fertilizzanti naturali e vengono banditi tutti quelli chimici, come fertilizzanti sintetici, pesticidi, diserbanti ed erbicidi. Non sono ammesse sementi derivate da modificazione genetica, mentre sono invece ammesse tutte quelle tecniche di “antagonismo biologico”, che implicano l’immissione delle colture di insetti predatori. Con questi metodi i prodotti sono decisamente più gustosi e questo perchè, non utilizzando determinati elementi, il cibo è meno gonfio d’acqua, quindi più buono, più sano e nutriente. Inoltre mantiene maggiormente le sostanze nutritive, i minerali e le vitamine.

Anche il vino totalmente naturale, messo a confronto con i vini tradizionali e convenzionali, non solo è più sano, ma può essere anche più buono. Spesso, a questo tipo di coltivazione della vite, si aggiunge anche una cantina sostenibile, dove si depurano le acque reflue attraverso la filtrazione naturale, per esempio, un canneto o, in alcuni casi pietre vulcaniche o di altra tipologia. Questa pratica viene definita fitodepurazione e permette, così, di riutilizzare l’acqua per l’irrigazione.

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Il biologico è di fatto un business e, come tale vede la frode sempre in agguato. E’ importante fare attenzione negli acquisti, verificando prima di tutto le etichette.
L’etichetta è la carta d’identità degli alimenti. Gli ingredienti devono devono essere indicati con l’asterisco quando biologici; le confezioni di prodotti bio devono riportare il marchio previsto dall’Unione Europea; deve comparire il nome dell’organismo di controllo autorizzato dal Ministero, con la sigla Italia e il codice di tre numeri. Oltre al marchio europeo deve essere riportato il luogo di coltivazione delle materie prime agricole: Agricoltura UE se sono coltivate in uno dei Paesi comunitari, Agricoltura non UE se arrivano da terzi Paesi, Agricoltura UE e non UE se i prodotti sono misti. Se le materie prime del prodotto provengono dallo stesso luogo, l’etichetta può avere la dicitura Agricoltura UE con il nome della nazione. Sono obbligatori i termini minimi di conservazione e l’indicazione del peso netto. Va detto che si definisce biologico un prodotto che contiene almeno il 95% di ingredienti da agricoltura bio. Devono apparire i nomi dei produttori e dei confezionatori, con l’indirizzo completo dello stabilimento. Per quanto riguarda i prodotti senza etichetta, carni, pesce, frutta e verdura, il venditore deve esporre indicazione sull’origine del prodotto.

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